Così come per quello maggiore gli accordi in un II V I in minore rappresentano rispettivamente la preparazione della tensione, la tensione e la risoluzione che avviene ovviamente in minore. Al di là delle scale che è possibile considerare nella generazione di questi accordi nel jazz si utilizzano diverse sostituzioni modali sui tre accordi, maggiormente sull’accordo di dominante dove si può colorire la tensione in vari modi, impiegando dalla scala minore armonica (misolidio b2 b6) alla minore melodica (superlocrio) passando per le scale simmetriche.
Le soluzioni utilizzate in questi esempi da Bill Evans sul V grado sono il modo superlocrio (VII della scala minore melodica) che ha un effetto di massima alterazione e l’arpeggio diminuito (con effetto 7b9). Interessante è notare l’uso dei cromatismi e l’uso moderato, ma costante di note della melodica minore anche su II e I.