La scala minore melodica è una scala diatonica che rispetto alla scala minore naturale vede il VI e VII grado alzati di un semitono. Rispetto alle altre scale minori è molto simile alla scala maggiore da cui differisce per la sola nota modale (terza) e quindi ne conserva la stessa “melodicità”. Già Bach usava sistematicamente questa scala come minore per antonomasia, di quì l’appellativo di scala bachiana.
Gli intervalli di questa scala sono: seconda maggiore, terza minore, quarta giusta, quinta giusta, sesta maggiore, settima maggiore. La sequenza quindi è la seguente T S T T T T S. Nella musica classica si è soliti distinguere il frammento ascendente da quello discendente che si discosta dalla scala minore melodica per tornare ad essere minore naturale.
Nella musica moderna e in special modo nella musica improvvisata dobbiamo ignorare questa differenza per ovvie ragioni armoniche e il nostro riferimento sarà il solo segmento ascendente usato anche in direzione discendente.
Per ricavare le diteggiature basterà abbassare il terzo grado alle diteggiature delle scale maggiori
Altre diteggiature possono anche essere suonate con la tipologia “tre note per corda”.
La scala minore melodica da luogo ad un proprio sistema armonico e modale dalle caratteristiche interessanti.
Se prendiamo in considerazione le triadi nella sequenza minore, minore, aumentata, maggiore, maggiore, diminuita, diminuita notiamo le triadi minori, maggiori e diminuite sono accoppiate e conseguenti. Questo ci faciliterà non poco la memorizzazione.
Suonate queste triadi su tutti i gruppi di tre corde.
Se aggiungiamo una quarta voce alla triade abbiamo l’armonizzazione della scala con accordi di settima.
In questa armonizzazione sono contenuti accordi nuovi rispetto alla scala maggiore: minore settima maggiore (m maj7) e settima maggiore quinta aumentata (maj7 (#5), di cui riporto alcune posizioni.
Quando andiamo a considerare l’armonizzazione completa della scala viene fuori tutta la particolarità di ogni grado di questa scala, se a quattro voci molti accordi riecheggiavano le specie già viste nella scala maggiore nell’osservare le estensioni capiamo che per ogni grado abbiamo delle note con cui possiamo estendere l’accordo di settima di base che lo identificano come appartenente alla scala minore melodica. Ad es. FA7 può essere visto come V grado di Bb maggiore o come IV di C minore melodica. Se invece lo estendo con l’undicesima aumentata e prendo quindi F7(#11) si escluderà l’appartenenza alla scala maggiore.
Al settimo grado vi chiederete perchè a quattro voci c’è un accordo semidiminuito mentre nell’armonizzazione completa viene riportato un accordo alterato. Questo è possibile perchè la quarta diminuita che salta fuori armonizzando questo grado funziona da terza maggiore e fa percepire la terza minore precedente come nona aumentata (un po’ come la terza minore che nel blues si usa sull’accordo di settima, e quindi con la terza maggiore).
I sette modi costruiti sulla scala minore melodica “collezionano” ovviamente le stesse note e dunque le stesse proprietà armoniche viste precedentemente nell’armonizzazione a 7 voci.
Ve n’è uno che forse è più famoso di altri perchè viene usato spesso dai jazzisti per suonare nella progressione II – V – I nella tonalità minore.
Il modo superlocrio si costruisce sul VII grado che genera anche l’accordo alterato visto precedentemente. Riassumendo gli intervalli propri di questo modo sono nona minore, nona aumentata, terza maggiore, quinta diminuita, sesta minore, settima minore.
Su una successione II – V – I minore con RE semidiminuito, SOL settima alterato (con una o due alterazioni, per es #9 o b9-b13) DO minore settima una scelta modale comune nell’improvvisazione jazzistica è RE locrio (VII della scala maggiore di MIb o II della scala minore naturale di DO), SOL superlocrio (VII della minore melodica di LAb), DO dorico (II della scala maggiore di SIb o I della scala minore naturale di DO).
I nomi dei modi sono abbastanza esplicativi di per se facendo riferimento ai modi già conosciuti: Ipoionico, Dorico 2b, Lidio Aumentato, Lidio Dominante, Misolidio 6b, Locrio 2#, Superlocrio.
Provate a suonarli partendo per ognuno da un unica fondamentale per esempio DO su un pedale di basso. Necessariamente per ogni modo si dovrà fare capo ad una scala minore melodica generatrice diversa.
Buon lavoro e buona musica.
Stefano Micarelli