1. Affiancare allo studio tecnico un momento teso a sviluppare la creatività scrivendo fraseggi, assoli e composizioni proprie. Avere una personalità musicale riconoscibile è l’obiettivo finale di ogni musicista.
  2. Sviluppare l’ear training esercitandosi continuamente su intervalli, arpeggi, modi e trascrizione di armonie e melodie. Se si arriva a sentire le note si arriverà sicuramente anche a suonarle.
  3. Cercare di trascrivere brani e assoli autonomamente senza studiare trascrizioni svolte da altri musicisti in rete o su libri. Questo oltre che sviluppare le proprie capacità di percezione e trascrizione aiuterà in un’assimilazione duratura delle linee melodiche ed armoniche.
  4. Imparare i brani preferibilmente dalle registrazioni originali o dalle versioni più accreditate, successivamente confrontando le varie versioni di Real Book, Fake Book e Aebersold.
  5. Non avere obiettivi di studio troppo pretestuosi. Quando si cerca di studiare troppe cose in realtà non se ne approfondisce nessuna adeguatamente. Pianificare pochi obiettivi per la propria sessione di studio e semmai programmarne altri per sessioni future.
  6. Iniziare un’improvvisazione con un’idea emozionale di quella che dovrà essere la sua evoluzione, cercare di gestire l’istante con uno sguardo continuo sul globale, creare musica ed ascoltarla al tempo stesso possibilmente godendone con un atteggiamento non autogiudicante.
  7. Le scale e gli arpeggi sono per la fase di studio, quando si fa musica veramente bisogna che lo strumento assecondi il nostro canto interno, le conoscenze tecniche ci serviranno a “cantare” correttamente.